San Vito lo Capo, chiude i battenti la 22ª edizione del “Cous Cous Fest”

Con Mahmood, vincitore dell’ultimo Festival di Sanremo, chiude i battenti la 22ª edizione del Cous Cous Fest di San Vito lo Capo, il Festival internazionale dell’integrazione culturale svoltosi dal 20 settembre. Degustazioni, sfide di cucina, cooking show, concerti e spettacoli all’insegna dello scambio e del dialogo tra i popoli attraverso il cous cous.

Cous Cous Fest 2019 è una festa di sapori e civiltà che ogni anno promuove un confronto tra paesi dell’area euro-mediterranea e non solo, prendendo spunto dal cous cous, piatto “giramondo” simbolo di meticciato e contaminazione. Il Cous Cous Fest è coprodotto dall’agenzia di comunicazione Feedback in collaborazione con il Comune di San Vito Lo Capo e con il sostegno dei main sponsor Bia CousCous, Conad ed Electrolux Professional.

«Anche quest’anno la nostra cittadina ha aperto le porte al mondo con il Cous Cous Fest, un evento unico nel suo genere che è il fiore all’occhiello del territorio – spiega Giuseppe Peraino, sindaco di San Vito Lo Capo – Quest’anno piazza Santuario, la nostra agorà cittadina, è ritornata ad essere centrale: è stata teatro di tutti gli appuntamenti gastronomici e di approfondimento della rassegna. Qui, nel cuore di San Vito Lo Capo, si sono svolti due Campionati di cous cous, quello italiano e quello internazionale, ma anche i cooking show con i grandi chef, spettacoli e le proiezioni del Sole Luna Doc Fest».

Il primo fine settimana della rassegna è stato dedicato al Campionato italiano Bia CousCous. Sei gli chef, provenienti da tutta Italia e pre selezionati sul web, che si sono sfidati il 20 e 21 settembre scorsi a colpi di cous cous.  

Il Campionato del mondo di cous cous è il cuore del Cous Cous Fest 2019, la gara gastronomica internazionale dedicata al cous cous, quest’anno è stata all’insegna del motto “Make cous cous not walls”. Chef provenienti da Israele, Italia, Marocco, Palestina, Senegal, Stati Uniti e Tunisia si sono confrontati a tavola per celebrare la pace e l’integrazione tra popoli. Tra i partecipanti anche un team speciale, quello sotto la “bandiera” dell’Unhcr,  l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati e Kamba, un progetto di inclusione sociale per giovani richiedenti asilo e migranti. In squadra per l’Unhcr due rifugiati politici, Basim Alfatlawi (Iraq) e Jamol Ismail Ssali (Uganda) che hanno partecipato al programma “Food for inclusion” promosso da Unhcr e l’Università di scienze gastronomiche di Pollenzo, che ha come obbiettivo l’integrazione culturale ed economica dei rifugiati in Italia attraverso pratiche legate al food.

I piatti sono stati valutati da una giuria popolare e di una giuria di esperti presieduta da Enzo e Paolo Vizzari, giornalisti esperti di enogastronomia. A condurre le manche Federico Quaranta, voce storica di Decanter in coppia con la food blogger italo-marocchina Siham Lamoudni, co-fondatrice di theShukran, il social network fotografico rivelazione del mondo musulmano, tra le top app più scaricate in molti paesi tra cui Marocco, Egitto e Pakistan che ha raccontato l’evento con fotografie e video. Inviato speciale del festival è stato lo showman Sasà Salvaggio a cui è toccato il compito di chiudere la kermesse.

Michelangelo Milazzo

Giornalista professionista

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