Pesca di frodo, la Guardia Costiera di Riposto sequestra “Reti da posta”

In questi giorni il personale Militare della Guardia Costiera di Riposto è stato impegnato in una operazione di polizia marittima volta al contrasto della pesca illegale di frodo e non professionale effettuata da soggetti che, con l’ausilio di unità da diporto e con l’utilizzo di strumenti da pesca di tipo professionale, il cui utilizzo per la pesca sportiva/ricreativa risulta essere vietato dalla normativa vigente, arrecano un grave danno all’ecosistema marino in quanto spesso, con l’utilizzo di tali strumenti, vengono catturati anche esemplari sottomisura incidendo negativamente sul corretto equilibrio che regolamenta il ciclo riproduttivo degli stock ittici ed il ripopolamento delle specie ittiche bersaglio di questo tipo di pesca.

L’attività posta in essere dal personale operante, coordinato dal Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Riposto Tenente di Vascello (CP) Anthea Campanella, a seguito di svariati controlli e lunghi monitoraggi al fine di individuare i trasgressori, ha permesso di intercettare quattro natanti da diporto utilizzati per tale attività illecita, due dei quali occupavano un’area interdetta alla navigazione all’interno del Porto di Riposto che sono stati rimossi, mentre nei confronti dei proprietari delle restanti unità sono state elevate le relative sanzioni amministrative ed è stato operato il relativo sequestro degli attrezzi non consentiti per la successiva confisca e distruzione degli stessi.

Nel complesso tale attività, effettuata sia ambito portuale che presso i sorgitori ricadenti sul litorale di giurisdizione di questo Comando,  ha consentito il sequestro di quattro attrezzi da pesca del tipo “Rete da Posta” utilizzati in maniera impropria da pescatori non professionisti per un totale di 2.500 metri e l’irrogazione delle relative sanzioni amministrative per un importo totale di euro 2.000,00.

I controlli, volti al contrasto di questo tipo di attività, proseguiranno anche nei prossimi giorni al fine di garantire una corretta fruizione del mare improntata al rispetto della normativa vigente in materia di pesca sportiva ricreativa e professionale nonché rispetto dell’ambiente marino e delle risorse ittiche.

Michelangelo Milazzo

Giornalista professionista

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