“Ora non dimenticate chi è rimasto a bordo della Diamond Princess”
L’appello di Loredana Di Muro, in quarantena alla Cecchignola, mentre il suo compagno, direttore di macchine, è rimasto a bordo della nave da crociera in quarantena nella baia di Yokohama in Giappone
“Non dimenticateli lì, vi prego. Non vorrei che per gestire la situazione, per carità drammatica, che sta vivendo in questo momento il Paese si scordassero di chi è rimasto a bordo della Diamond Princess”, dice Loredana Di Muro e la voce si incrina, sembra stia per piangere. Loredana è la compagna del direttore di macchine della nave ancora in quarantena nella baia di Yokohama in Giappone. “Voglio che lo riportino a casa”, ripete.
Si sforza di non cedere alle lacrime e attraverso HuffPost si rivolge “al Governo e a chi ha il potere di intervenire”, perché “il caso della Diamond” – così lo definisce – non scivoli in secondo piano ora che, con l’esplosione dei contagi e cinque morti, l’Italia è diventata il terzo Paese al mondo per numero di casi, dopo Cina e Corea del Sud. Quarantatré anni, è tra i diciannove connazionali riportati in Italia dal volo speciale inviato in Giappone dal Governo la settimana passata, rientrato sabato scorso. Proprio mentre l’Italia scopriva i due focolai in Lombardia e in Veneto. “E infatti noi, dopo il clamore dei giorni precedenti, siamo passati inosservati”, prova a scherzare Loredana.
Insieme agli altri ora è alla Cecchignola, dove dovrà trascorrere i quattordici giorni canonici della quarantena. Il suo compagno, invece, che, si diceva, della Diamond Princess è il direttore di macchine, è rimasto in Giappone, a bordo della nave insieme al comandante, Gennaro Arma, e a parte dell’equipaggio.
“Ha scelto di non partire, per compiere il suo dovere fino alla fine restando al fianco del capitano”, sospira Loredana. Ora che i venti giorni trascorsi nella cabina della nave, da un giorno all’altro trasformatasi nel più grande focolaio del coronavirus fuori dalla Cina, a pregare che il contagio li risparmiasse mentre il numero dei casi aumentava inesorabilmente, ora che “quelle settimane da incubo” sono alle spalle, sta provando a superare “il trauma che ti lascia un’esperienza del genere”.