Paura coronavirus, la Malesia nega attracco alla Costa Fortuna
La Malesia ha negato l’attracco alla nave Costa Fortuna. Lo rende noto la stessa compagnia sottolineando che “a causa delle restrizioni imposte nelle ultime ore dal Governo della Malesia all’arrivo di viaggiatori di nazionalità italiana, la Costa Fortuna non è stata autorizzata ad entrare nel porto di Penang come da itinerario programmato”. “La nave adesso – riferisce ancora la Compagnia – sta facendo rotta verso Singapore”.
Nuovo caso dopo il no del Madagascar, a causa degli italiani a bordo, la nave da crociera della Costa ha ricevuto il rifiuto anche dal Porto di Praslin, alle Seychelles. “Purtroppo l’autorità portuale di Praslin ha informato della indisponibilità della banchina per questo scalo non pianificato. Stiamo lavorando – riporta un comunicato della Compagnia -per anticipare l’arrivo a Reunion previsto da itinerario per l’11 marzo”.
Il Governo di Malta ha intanto negato l’attracco a una nave da crociera MSC Opera con a bordo duemila passeggeri. Il “Times of Malta” ha pubblicato che le autorità maltesi hanno negato l’autorizzazione a seguito di una protesta pubblica sui timori di infezione da coronavirus dopo l’allarme lanciato da un media locale su un ex passeggero austriaco sbarcato nei giorni scorsi e successivamente trovato positivo al Covid-19.
Per Mcs, che ha deciso di modificare l’itinerario, “la verifica dei documenti sanitari della nave fatta dalle autorità maltesi” aveva confermato l’assenza di casi a bordo. Anche le Autorità maldiviane, nell’ambito delle misure adottate per la prevenzione del contagio da Covid-19, hanno annunciato il divieto di ingresso per i viaggiatori provenienti dall’Italia a partire dalla mezzanotte di oggi.
Le autorità locali, si legge sul sito ‘Viaggiare sicuri’ della Farnesina, hanno inoltre temporaneamente sospeso l’ingresso nel Paese per i cittadini stranieri che risultino aver soggiornato – o anche solo transitato – nella Repubblica Popolare Cinese. Tale misura viene applicata anche a coloro che risultino aver soggiornato nella Repubblica Popolare Cinese e che siano transitati successivamente in altri Paesi prima di arrivare alle Maldive. Le autorità locali hanno inoltre deciso di sospendere temporaneamente, fino a nuovo ordine, l’ingresso alle Maldive per i viaggiatori provenienti o in transito dai seguenti Paesi: Iran e Corea del Sud limitatamente alle aree colpite dalla diffusione del coronavirus. A questo riguardo, raccomandano di contattare la compagnia aerea di riferimento. Le autorità locali hanno disposto inoltre il divieto di sbarco per le navi da crociera. I cittadini delle Maldive in rientro da aree affette dal coronavirus all’arrivo saranno invitati ad osservare un periodo di quarantena.
In Europa, l’Austria comunica nuove disposizioni di “Controlli sanitari ai valichi di frontiera sia su strada che su rotaia e stop ai collegamenti aerei da e per Milano e Bologna”. Questo l’annuncio del cancelliere austriaco Sebastian Kurz. Da lunedì alle frontiere terrestri con l’Italia, in particolare al Brennero e a Tarvisio, inizieranno i controlli sulle persone a bordo dei mezzi che entrano in Austria. “La polizia sceglierà a campione quali mezzi fermare, anche in base alla targa – ha aggiunto Kurz – Abbiamo già preso contatti con le compagnie aeree e l’aeroporto di Vienna per sospendere i collegamenti aerei da e per Milano e Bologna. L’obiettivo è frenare e rallentare la diffusione. Lo facciamo anche cercando di ridurre il più possibile viaggi non necessari oltre confine”.
Anche la Slovacchia, proprio ieri, ha riportato il primo caso di contagio da nuovo coronavirus, un uomo il cui figlio è tornato da Venezia due settimane fa ma che non ha mostrato alcun sintomo. Le autorità slovacche hanno così deciso di interrompere da lunedì, a tempo indefinito, tutti i voli da e per l’Italia. Nella repubblica ceca chiunque rientri dall’Italia, dal 7 Marzo dovrà rimanere in quarantena per 14 giorni. Pena una multa di 3 milioni di corone, pari a 120mila euro. In questo weekend è inoltre previsto il ritorno di 16.500 persone che erano andate in Italia per la settimana bianca.