Le dichiarazioni di Marina Noè su nomina presidente Adsp Sicilia orientale
“La nomina del presidente dell’ Adsp del mare di Sicilia orientale è una nomina politica che esula, ahinoi, dall’intervento degli operatori economici che, di fronte ad una designazione ministeriale presentata come condivisa con tutti i gruppi parlamentari, non possono fare altro che accettare la scelta della politica che ancora una volta, invece è risultata poco trasparente e litigiosa, perdendo l’opportunità di dare un segnale di buon governo”.
Questo quanto afferma Marina Noè (nella foto), presidente di Assoporto Augusta che interviene sulla vicenda della scelta del manager dell’Adsp di Augusta e Catania disapprovando fortemente, da un lato, il metodo utilizzato per arrivare alla designazione di un nome che, contrariamente a come presentato, è apparso non condiviso con tutti i gruppi parlamentari, suscitando le legittime rimostranze di chi ha dichiarato di aver appreso dalla stampa della designazione del Governo e sollevando, dall’altro, la questione dell’idea di progettualità che deve avere un presidente di un’autorità portuale.
“E’ seriamente complicato sentirsi coinvolti dal gioco dei nomi soprattutto quando questi vengono fatti senza la dovuta conoscenza del soggetto indicato. – aggiunge la presidente di Assoporto Augusta- Oggi purtroppo apprendiamo che la politica, ancora una volta, non ha saputo gestire queste nomine, che non dovrebbero essere politiche tout court, ma andrebbero gestite a nostro avviso diversamente. E cioè con una selezione che tenga conto, anche e soprattutto, del progetto di sviluppo che il singolo candidato a ricoprire il ruolo di manager intende intraprendere, un po’ come avviene con i candidati sindaci. Da sempre pensiamo che a ricoprire il ruolo di presidente dell’ Adsp di Augusta e Catania debba essere un manager capace di avere una visione, di proporre soluzioni tecniche avanzate a problemi atavici, di operare in condivisione con gli operatori portuali e con l’amministrazione della città che, a tale scopo, ha istituito un assessorato al Porto”.
Oggi gli operatori economici sono rappresentati da due associazioni locali, Assoporto Augusta e Unionports che operano in sinergia, che si confrontano e che lavorano per la salvaguardia degli interessi dell’economia del porto e per lo sviluppo e vogliono mettere a disposizione dell’autorità e della collettività la propria esperienza e competenza.
Nell’auspicio di un maggiore coinvolgimento nelle scelte che riguardano la portualità, indicano quali sono gli obiettivi a cui il manager, che siederà al vertice dell’ Adsp di Augusta, dovrà puntare: mantenere il ruolo di porto core per la rete Ten-T; attivare ogni utile azione al fine di rendere efficaci le ZES; progettare ed eseguire tutte le opere necessarie a fare del porto di Augusta, ultimo porto a sud dell’Italia, l’hub per le merci che partono e arrivano dal sud del mondo;
non dimenticare che il porto megarese, baricentro da Suez e Gibilterra, potrà essere candidato a svolgere il ruolo che merita e il piano dei trasporti Italiano prima e Siciliano dopo non potrà non tenere conto della più grande rada, perfetta piattaforma logistica nel mediterraneo; utilizzare massicciamente i fondi del PNRR; passare dalle parole ai fatti per diverse opere già previste nei piani triennali da almeno dieci anni; riprendere il progetto della banchina per i giganti del mare da edificare sulla diga foranea; organizzare i propri uffici in modo che il lavoro non sia accentrato su tre persone, valorizzando il personale già presente da una parte e rifacendo partire i concorsi per le assunzioni dall’altra; pensare come una impresa e non come una stazione appaltante; trattare i grandi e piccoli progetti con la stessa attenzione; fare opere straordinarie senza far mancare quelle ordinarie di gestione e manutenzione;
coinvolgere gli stakeholder locali e i possibili investitori italiani ed esteri per investire sul territorio; redigere con la massima attenzione e senza prevaricazioni il piano regolatore del porto; promuovere investimenti significativi nelle energie rinnovabili e per la transizione ecologica come il Gnl con depositi di medie dimensioni, l’idrogeno, fotovoltaico,
creando una comunità economica di produttori anche in grado di ristorare gli abitanti della città in termini di minori costi energetici.
“Questi sono solo alcuni suggerimenti che ci permettiamo di indicare al neo presidente, con la consapevolezza che non mancheremo di offrirgli il nostro contributo di idee, così come le necessarie e utili critiche costruttive. Il porto di Augusta è, all’interno della più vasta area portuale di Augusta e Catania, certamente il più importante sia in termini produttivi sia in termini di entrate di bilancio e questo concetto non dovrà sfuggire al nuovo presidente” – conclude Marina Noè.