Assologistica: «Aumento Ires sui concessionari, nuova “svista” deleteria»
Assologistica si unisce al coro di chi boccia e si oppone con forza al possibile aumento del 3% dell’ IRES per le attività svolte sulla base di concessioni, che finirà per penalizzare il nostro Paese e i sui scali portuali e aeroportuali.
«Dopo aver scongiurato l’istituzione di un contributo sui contenitori sbarcati e imbarcati nei nostri porti – riferisce il presidente di Assologistica, Andrea Gentile, unendosi al coro di chi si sta contrapponendo con forza all’emendamento del Governo che dispone all’art.91 del DDL Bilancio l’aumento dal 24% al 27% dell’ addizionale Ires sui redditi derivanti dallo svolgimento di attività in concessione e tra le quali anche le imprese autorizzate e concessionarie portuali che operano nei porti – arriva un nuovo emendamento dagli effetti deleteri per la competitività dei nostri porti, con effetti palesemente negativi per la nostra economia tutta e in particolare per l’operatività logistica del nostro Paese».
«Quanto sta accadendo – prosegue Gentile – non può esimerci dal riflettere su quanta poca lungimiranza vi sia nel proporre certe “correzioni parlamentari”, senza valutare attentamente le conseguenze pesantemente reali/oggettive di tali “modificazioni di legge».
«E’ vero che l’emendamento – se approvato – consentirebbe un extra-gettito destinato al miglioramento della rete infrastrutturale e dei trasporti, “Un intento nobile, senza dubbio – conclude il presidente Gentile – ma dalle conseguenze pericolose a livello di macro-economia. Può sembrare puerile ribadirlo, ma forse conviene farlo, ricordando ai nostri rappresentanti politici , che un bene minore non può e non deve essere a detrimento di un bene maggiore».