L’operatore subacqueo Fedor da due mesi bloccato a Palermo

Fedor era volato a Palermo a febbraio per seguire al Cedifop un corso di “operatore tecnico subacqueo” che si sarebbe concluso a maggio permettendogli di specializzarsi come saldatore subacqueo. Avrebbe così ottenuto l’iscrizione al “repertorio telematico” che gli consentirebbe di lavorare nel settore della subacquea industriale in tutta Europa consentendogli di fare un grande salto di qualità dall’attuale occupazione come bagnino di salvataggio. Per frequentare il corso aveva ottenuto un visto speciale che, se fosse tornato in patria, avrebbe dovuto chiedere nuovamente. Ma l’emergenza coronavirus lo ha costretto a restare relegato in casa da solo, visto che il suo coinquilino piemontese è riuscito a rientrare.

Alla fine della scorsa settimana era stato contattato dall’ambasciata russa a Roma che lo aveva invitato a rientrare al più presto con un volo di Stato organizzato appositamente, poi era arrivata la conferma che la partenza era fissata per il 31 marzo. Ma la sera precedente la comunicazione che non si aspettava: “Il volo è stato annullato, non possiamo darle alcuna certezza se e quando potrà rimpatriare”. Da qui la decisione di restare a Palermo in attesa di riprendere la formazione.

“In questi giorni esco di casa il meno possibile giusto per fare la spesa necessaria, per il resto – racconta Fedor – comincio la giornata con sedute di meditazione, faccio esercizi fisici per mantenermi in forma e provo ad imparare l’italiano con corsi on line”. Preoccupato per la situazione? “A volte sì, soprattutto per la mia famiglia che è rimasta a Mosca, ma credo molto in Dio e sono convinto che ne usciremo”. Anche questo gli dà la forza di incoraggiare i familiari sia pure via internet: “Siamo tutti sulla stessa barca, l’importante – aggiunge – è mantenere la fiducia”.

Intanto il Cedifop sta organizzando, per lui e gli altri allievi italiani costretti a rientrare a casa, una serie di ripassi on line. “Non possiamo fare molto perché la gran parte della nostra formazione è pratica, in piscina o a mare” spiega Francesco Costantino, capo istruttore dell’ente.

Antonio Di Giovanni

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