Alluvione a Palermo, nessun morto accertato. E non si placa la polemica politica
La bomba d’acqua, che ha colpito ieri pomeriggio Palermo, non ha fatto morti. Ormai, dopo ore e ore di ricerche nei sottopassi più colpiti, sembra escluso che ci possano essere i corpi di due persone come si è temuto ieri. Non c’è l’ufficialità, si continua a parlare di “ricerca dei dispersi”, ma sembra scongiurata l’ipotesi peggiore. I sommozzatori non hanno trovato corpi e man mano che passano le ore aumenta l’ottimismo. Nemmeno i bimbi ricoverati per ipotermia destano preoccupazione.
Tuttavia non si placano le polemiche, soprattutto politiche incrinando i già tesi rapporti tra Comune di Palermo e Regione siciliana. Nelle ore successive alla tragedia – che poteva avere un bilancio gravissimo – c’è stato un fuoco di fila contro l’amministrazione comunale e il sindaco Leoluca Orlando, invitati alle dimissioni per incapacità amministrative. Accuse che alla luce dei fatti il sindaco ha in qualche modo rispedito al mittente nel corso di una conferenza stampa dove ha parlato di atti di sciacallaggio. Orlando ha puntato il dito anche contro la Protezione civile regionale, responsabile di non avere avvertito del potenziale pericolo metereologico.
“Esprimo rammarico, condivisione e attenzione per quanto accaduto ieri. Attendiamo conferme ma al momento non ci sono vittime – ha detto Orlando -. La bomba d’acqua è arrivata senza che vi fosse un’allerta della Protezione civile regionale, anzi alle 16.25 la Protezione civile comunicava il codice verde in miglioramento. L’allarme ce lo siamo dati da soli, la verità è che il sistema di protezione civile regionale rispetto a fatti come questo non è stato affidabile, l’Amap è intervenuta con due idrovore, altre due dei vigili del fuoco, uno della città metropolitana, mentre la protezione civile regionale ha fatto arrivare un mezzo da Sciacca e mi risulta che un altro mezzo sia arrivato da Licata, con una richiesta al sindaco.
Poi Orlando ha annunciato che ha dato disposizione all’Amap di installare il sistema ‘early warning’, un dispositivo che fa scattare l’allarme nei luoghi più a rischio, non appena cade una certa quantità d’acqua. “E’ un sistema di segnalazione che fa scattare un blocco in automatico con l’allerta dei semafori, così compenseremo le inefficienze della protezione civile regionale. Chiederemo che si apra un’inchiesta della Procura della Repubblica e della Corte dei Conti”. Il sindaco, parlando di dissesto idrogeologico, ha sottolineato che “il Comune di Palermo non ha nessuna competenza”.
Relativamente agli interventi fognari, Orlando ha evidenziato che “nel 2014 erano pronti i progetti per gli interventi che riguardavano alcune opere ma la Regione non ha disposto il decreto di finanziamento. L’allora governo Crocetta, nella persona dell’assessore Contrafatto, addirittura ha contestato il fatto che non erano state realizzate le opere riguardanti il ‘collettore sud’ e ‘Fondo verde’. Nel 2017 tutto era pronto per il ‘collettore sud’ ma non è partita la realizzazione per via di un ricorso, mentre per ‘fondo verde’ è tutto fermo al 2014”.
Numerosi esponenti della Lega hanno comunque reiterato le proprie accuse al sindaco. “Quanto accaduto ieri a Palermo è il segno tangibile di come la città sia allo sbando e il sindaco Orlando incapace di governarla. È bastata una bomba d’acqua per mettere in ginocchio la città, diventata teatro spettrale di allagamenti nelle sue arterie principali. Palermo è diventata tutta un pericolosissimo acquapark”.
Dai numeri delle targhe si sta risalendo ai proprietari delle vetture che saranno contattati per assicurarsi delle loro condizioni. Quando il livello dell’acqua scenderà a una quota bassa, sarà portato via il fango che si è depositato sulla carreggiata e solo allora le ultime paure scompariranno. L’acqua risucchiata viene scaricata nei tombini della condotta fognaria. Gli scarichi del sottopasso, probabilmente intasati, nulla hanno potuto contro l’intensità della pioggia mentre le pompe di sollevamento – non si sa se funzionanti, ma comunque non collegate a gruppi elettrogeni – non potevano essere attivate per la mancanza di energia elettrica, saltata a causa dell’inondazione.
Oggi la città si è risvegliata sollevata dalla notizia secondo cui i morti sarebbero solo frutto di cattiva informazione e di psicosi collettiva. Numerose le testimonianze di solidarietà arrivate da altri comuni. Ma la vicenda resterà di attualità per molto tempo ancora nelle aule della politica, si cercherà di capire se i danni potevano essere limitati con una accurata manutenzione o se la forza della pioggia è stata oggettivamente devastante.
Tutti i gruppi di opposizione al Comune hanno deciso di depositare una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco. “La tragedia sfiorata ieri – scrivono – non è altro che l’ennesima riprova di come questa città sia in stato di totale abbandono. Innumerevoli le problematiche che stanno soffocando e uccidendo questa città. Solo per citarne alcune, ricordiamo la vergogna del cimitero dei Rotoli, le problematiche e i ritardi al Suap, Mercati e mercatini e la funzionalità della Rap, la totale mancanza di una programmazione vera sulla viabilità, per non parlare del fatto che il sindaco si trova all’ultimo posto per gradimento fra i sindaci italiani. E infine il nubifragio di ieri che ha messo in ginocchio una città e in pericolo di vita decine di palermitani. Non è possibile attendere altri due anni. I cittadini palermitani non possono aspettare. Orlando deve dimettersi”.