Emergenza marittimi, scende in campo l’Onu: “Sono lavoratori essenziali”

L’assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione in tema di cooperazione internazionale per far fronte alle sfide affrontate dai marittimi a seguito della pandemia di Covid-19 con cui si esortano gli Stati membri “a designare la gente di mare e il restante personale marittimo come lavoratori essenziali” e incoraggia anche “i governi e le parti interessate a implementare i protocolli per assicurare cambi di equipaggio e viaggi in sicurezza durante la pandemia come approvato dal Comitato per la sicurezza dell’International Maritime Organization nella sua 102esima sessione, consentendo il rimpatrio dei marittimi bloccati e ad altri di raggiungere le navi, tenendo conto delle misure di prevenzione indispensabili contro il Covid-19 adottate dagli Stati di approdo”.

Manifestando soddisfazione per l’adozione della risoluzione, il segretario generale dell’International Maritime Organization, Kitack Lim (nella foto), ha espresso «gratitudine a quelle nazioni che hanno già adottato misure per designare i marittimi come lavoratori essenziali e a tutte le agenzie delle Nazioni Unite e ai partner industriali che hanno lavorato instancabilmente per trovare modi per risolvere la difficile situazione. Questa – ha sottolineato Lim – è una questione di diritti umani. La vita dei marittimi è resa impossibile dalle difficoltà di cambio degli equipaggi e ciò, più perdura tale situazione, può avere solo un effetto dannoso sulla sicurezza delle navi e sulla catena degli approvvigionamenti».

«Due milioni di marittimi, di cui 555mila che lavorano per lo shipping europeo – ha evidenziato il segretario generale dell’European Community Shipowners’ Associations (ECSA), Martin Dorsman – svolgono un ruolo fondamentale nell’assicurare che le supply chain globali continuino a funzionare senza interruzione nonostante le difficoltà causate dalla pandemia. Ringraziamo la Commissione Europea e i diversi Stati membri dell’UE – ha aggiunto Dorsman – per il loro duro lavoro nel sollecitare la designazione dei marittimi quali lavoratori essenziali, al fine di facilitare i loro viaggi diretti e in transito da e per le navi e chiediamo a tutti gli altri Stati membri dell’UE di fare lo stesso e di incoraggiare anche i Paesi terzi a seguire l’esempio».

L’associazione europea degli armatori ha ribadito anche il suo sostegno all’appello dell’IMO affinché i marittimi siano presi prioritariamente in considerazione nell’ambito delle campagne di vaccinazione, in modo da consentire loro di poter svolgere il loro lavoro e mantenere in funzione le catene di approvvigionamento. «La risoluzione dell’ONU – ha commentato il presidente della Confederazione Italiana Armatori (Confitarma), Mario Mattioli – è molto importante e costituisce un significativo passo avanti per risolvere la crisi globale dei cambi di equipaggio. Rispetto ai primi mesi dell’anno – ha specificato Mattioli – la situazione sta leggermente migliorando. Tuttavia, vi sono ancora migliaia di marittimi bloccati sulle nostre navi e altrettanti marittimi che non possono sostituirli a causa delle restrizioni ai viaggi internazionali introdotte dai governi esteri per contrastare la pandemia. Confitarma – ha ricordato Mattioli – sin dall’inizio di questa crisi si è battuta affinché le navi italiane potessero continuare a trasportare le merci necessarie per la vita quotidiana, tutelando al contempo salute e welfare di tutti i marittimi, che da sempre rappresentano la risorsa chiave per l’armamento italiano e che stanno facendo un lavoro straordinario mantenendo le catene di approvvigionamento”.

E un appello unitario per i marittimi rimasti bloccati sulle navi all’estero a causa dell’emergenza pandemica arriva in Italia da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. «Con la collaborazione fattiva tra i ministeri degli Esteri, della Salute e delle Infrastrutture e Trasporti si attivino immediatamente corridoi sanitari con voli di Stato» scrivono i sindacati di categoria, sottolineando che «serve organizzare velocemente ed in piena sicurezza l’avvicendamento di questi lavoratori, riconosciuti dall’Onu e dagli organismi di settore come fondamentali per aver assicurato nell’emergenza sanitaria l’approvvigionamento delle merci essenziali».

Michelangelo Milazzo

Giornalista professionista

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