Compagnia marittima Moby, Onorato lascia la presidenza

Con una lettera ai lavoratori, Vincenzo Onorato ha annunciato le sue dimissioni da presidente della compagnia marittima Moby, che controlla tramite la Onorato Armatori. Onorato ricorda nella lettera di avere ha fondato Moby quarant’anni fa partendo con una nave e dodici marittimi e creando poi “la prima Compagnia di traghetti mondiale con seimila marittimi, tutti italiani”. Ricorda ancora che, prima di essere armatore, è stato mozzo nelle navi del padre, quando aveva tredici anni. “Oggi coloro che si chiamano ‘armatori’, definiscono i lavoratori del mare ‘risorse umane’, io li chiamo ‘i miei marittimi’, perché ho vissuto sulla mia pelle i sacrifici che questo lavoro comporta”.

Riguardo alla situazione attuale, Onorato afferma che le sue compagnie marittime “sono solide” e “liquidissime”, ricordando che sono in costruzione nuovi traghetti. Il prossimo sarà varato alla fine di ottobre. Sulle dimissioni afferma solo che “la scelta migliore sia quella di fare un passo indietro e lasciare la presidenza della compagnia” a causa delle “azioni che sto per intraprendere a difesa del nostro lavoro e della compagnia”. Nella lettera ai lavoratori, Onorato non rivela il nome del suo successore alla presidenza di Moby, dichiarando solo che “la persona che mi sostituirà sarà degna di questo onere e di questo onore insieme ai miei figli, Achille e Alessandro, e un management giovane e motivato che nonostante la crisi del Covid e gli attacchi vigliacchi che si protraggono da oltre due anni, i cui autori finalmente stanno venendo alla luce, sta dimostrando con i fatti di portare la nave verso un porto sicuro: il futuro”.

Intanto Tirrenia-Cin si è aggiudicata il bando di continuità territoriale marittima fra Genova e Porto Torres per 5 anni, nel periodo invernale compreso dall’1 ottobre al 31 maggio. Su questa rotta la compagnia viaggia 365 giorni all’anno in entrambe le direzioni, con ulteriori partenze diurne nel periodo estivo. Il gruppo Onorato assicura anche i collegamenti merci e passeggeri sulle rotte Livorno-Olbia (365 giorni all’anno garantiti da Moby), Civitavecchia-Olbia, Santa Teresa di Gallura-Bonifacio, in Corsia, coperta da Moby, e le linee dedicate alle sole merci: Genova-Olbia-Cagliari; Livorno-Olbia-Cagliari e Napoli-Cagliari che Tirrenia-Cin esercita senza alcun tipo di sovvenzione. Su un altro fronte, l’Antitrust Ue ha concluso che la compensazione da circa 35 milioni di euro degli obblighi di servizio pubblico concessi dal 2011 a Laziomar, società dell’ex Gruppo Tirrenia, per la gestione del servizio di traghetti in Italia è conforme alle norme Ue in materia di aiuti di Stato.

Lo stesso vale per la compensazione da circa 128 milioni concessa alla stessa società dopo l’acquisizione da parte della Compagnia laziale di navigazione (Cln). Bruxelles ha anche deciso di chiudere un’indagine approfondita su alcune misure a favore di Sardegna regionale marittima (Saremar), altra società legata a Tirrenia e in liquidazione dal 2016. Dopo una serie di denunce, nell’ottobre 2011 la Commissione Ue aveva avviato un’indagine approfondita su una serie di misure di sostegno pubblico a favore delle società dell’ex Gruppo Tirrenia (ossia Tirrenia, Caremar, Laziomar, Saremar, Siremar e Toremar) e dei rispettivi acquirenti, temendo distorsioni nella concorrenza. Sulla base di una valutazione approfondita, Bruxelles ha dato oggi il suo benestare al sostegno per Laziomar e la sua acquirente Cln. In particolare, la compensazione di servizio pubblico (pari a circa 35 milioni di euro) concessa a Laziomar per la gestione di cinque rotte marittime tra il 2011 e il 2014 è compatibile con le norme Ue e rispondeva a una reale esigenza di servizio pubblico garantendo collegamenti regolari nel corso dell’anno senza dare luogo a sovracompensazioni a favore della società.

Allo stesso modo, la compensazione di servizio pubblico (pari a circa 128 milioni di euro) concessa a Laziomar dopo la sua acquisizione da parte di Cln per la gestione di sei collegamenti tra il 2014 e il 2024, nonché la procedura di gara per la vendita della società a Cln, non costituiscono aiuti di Stato, così come la possibilità di utilizzare risorse provenienti da finanziamenti nazionali per soddisfare il fabbisogno di liquidità di Laziomar e alcune esenzioni fiscali concesse a Laziomar nell’ambito del suo processo di privatizzazione. In una decisione separata, infine, l’Antitrust ha deciso poi di chiudere l’indagine su alcune misure a favore di Saremar ritenendo che sia divenuta priva di oggetto poiché la società è ormai in liquidazione dal 2016 e sarà cancellata dal registro delle imprese una volta conclusa la procedura.

Michelangelo Milazzo

Giornalista professionista

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