Al porto di Palermo gli auditor dell’IDSA: audit al Centro Studi Cedifop

Arriveranno lunedì prossimo a Palermo gli auditor IDSA (International Diving Schools Association) per effettuare il controllo di tutti i sistemi di gestione del Cedifop (Centro Studi di subacquea industriale), che opera all’interno del porto del capoluogo isolano. Sono l’olandese Leo Lagarde (nella foto), che dell’IDSA è anche il presidente, e Wim Gerrits i due funzionari dell’organizzazione, costituita nel 1982 per sviluppare standard internazionali comuni di immersione, incaricati di effettuare l’audit al Cedifop. L’IDSA rappresenta l’unica nel settore della subacquea industriale la cui didattica definisce: tempi di fondo, esercitazioni obbligatorie, attrezzature specifiche da utilizzare e procedure nella gestione dei vari livelli della subacquea industriale, sia per il basso che per l’alto fondale.

In tutto il mondo, con queste caratteristiche, l’IDSA (con sede a Pijnacker-Nootdorp in Olanda) riconosce soltanto 16 scuole definite “Full member” ovvero “Membro a pieno titolo”: 4 sono in Africa, una in Asia e 11 in Europa, delle quali soltanto una in Italia, il Cedifop. Tale riconoscimento ha favorito il Cedifop nel programmare una serie di corsi per il completamento del percorso formativo del Commercial Diver per basso fondale, a partire dal corso per OTS (operatore tecnico subacqueo), fino ad arrivare alla certificazione “Top up”.

A livello internazionale, la mancanza di una legislazione specifica del settore ha creato non pochi problemi di riconoscimento dei titoli conseguiti in Italia, in particolare l’OTS, considerati non spendibili nel mondo dell’offshore che, per legislazione vigente (Decreto Ministeriale 02/02/1982 che integra il Decreto del 1979), permette solo l’attività in acque portuali. L’alternativa in questi casi era di frequentare un corso all’estero, presso scuole con standard meno rigidi e percorsi meno controllati. Centri che proponevano corsi senza richiedere i tempi imposti dalla didattica IDSA, bensì soltanto un percorso precedente molto limitativo per numero di immersioni e profondità. Di conseguenza, tale certificazione, facile da ottenere, poteva andare bene per alcune aziende italiane senza obblighi legislativi sul personale da assumere, ma non era spendibile per gli operatori subacquei che trovavano difficoltà di inserimento nelle aziende che operano con i massimi standard internazionali o nelle conversioni.

Oggi soltanto Norvegia, Danimarca e Italia (Sicilia) sono gli unici Paesi dell’Unione Europea che hanno definito per legge percorsi formativi secondo standard IDSA. Tant’è che dal 2011 solo il Cedidop è riconosciuto dall’IDSA quale unica scuola in Italia nelle condizioni di seguire rigidamente gli standard previsti dalla didattica IDSA sui tempi di fondo e attività in acqua. Attualmente, infatti, il percorso del Cedifop è uno dei più rigidi in Europa, con regole molto ferree. Inoltre, la differenza nella preparazione nelle varie scuole per OTS Italiane, fino ad oggi ha penalizzato chi, con il solo titolo da OTS non conseguito presso il Cedifop, vuole continuare il percorso considerato che viene così a mancare il numero di immersioni effettuate rispetto a quelle previste dai percorsi IDSA.

Al contrario, l’accesso è immediato per i corsisti che hanno seguito tutto l’addestramento al Cedifop, e solo una piccola percentuale esterna riesce ad accedere in virtù di una serie di esperienze lavorative correttamente timbrate sul Logbook, il libretto personale di formazione sul quale devono essere annotati tutti gli interventi e le procedure eseguite durante il percorso formativo.

Dal 2016, grazie alla legge n.7/2016 della Regione Siciliana, sono stati fatti i primi passi proseguiti con la recente legge n.25 del Senato datata 28 marzo dell’anno in corso, all’interno della quale, si parla finalmente dei livelli “Inshore” e “Acquacoltura” anche se la legge 07/2016 prevede che tutte le scuole in qualsiasi regione d’Italia possono organizzare i corsi successivi all’OTS (“inshore” e “offshore”) ma rispettando sempre il numero di immersioni e le attività in acqua previsti dalla didattica IDSA.

Michelangelo Milazzo

Giornalista professionista

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