Marevivo, Cedifop e Alpe Sud recuperano “rete fantasma” a Porticello

Ogni anno nei mari di tutto il mondo, vengono abbandonate seicentoquarantamila tonnellate di reti da pesca, che rappresentano circa il 10 % dei rifiuti plastici presenti negli oceani.
L’Unione Europea stima che il 20% circa delle attrezzature da pesca usate in Europa vengano disperse nel Mar Mediterraneo, oltre undicimila tonnellate l’anno.
Non è raro che le attrezzature vengano smarrite, per ragioni atmosferiche come temporali, per manovre
errate fatte dai pescatori, o ancora per smaltirle in modo illegale piuttosto che in modo regolare a terra.
Tutto questo chiaramente, porta a degli effetti negativi per la fauna e la flora marina.
Queste attrezzature, definite attrezzi fantasma, catturano la fauna che diventa una facile preda per altri animali, attratti da fonti di cibo e che a loro volta rimangono impigliati nelle reti.
Ciò vale, per i pesci che hanno un interesse commerciale e non, nonché per i mammiferi marini. Le reti continuano a catturare per anni, incluse le specie in via di estinzione.
I materiali di cui sono composte queste attrezzature, come plastica, nylon e polistirolo, sono materiali che decomponendosi rilasciano in mare numerose componenti tossiche.
Perseverando in questo modo, entro il 2050 finiremo per non riuscire a pescare più nei mari.
Per fortuna numerose persone e associazioni, come ad esempio Marevivo, tramite il progetto
“Operazione reti fantasma”, si impiegano per ripulire le nostre acque.
Attraverso delle operazioni specifiche sarà possibile il ristabilirsi, almeno in parte, delle condizioni ideali per la flora e per la fauna marina.
Lunedì 11 e martedì 12 settembre scorsi, a Porticello (PA), l’associazione Marevivo Onlus, il Centro Studi Cedifop e Alpe Sub srl, sono stati impegnati al recupero di una rete da pesca di 300 metri in una
operazione che ha visto coinvolti sia i subacquei sportivi ricreativi (ricerca, individuazione, foto e video) che i subacquei professionisti di livello Inshore – 1° livello dopo l’OTS, nel rispetto della legge sulla sicurezza, la n.81 del 2008 (un articolo in fondo alla pagina descrive le operazioni più dettagliatamente).
Lo scorso 22 agosto il Comune di Favignana, l’Area Marina Protetta Isole Egadi, in collaborazione con l’Associazione del Borgo marinaro di Punta Lunga, il “Diving Subbaqqueria” di Favignana e i pescatori professionali di Punta Lunga, hanno altresì effettuato un intervento di rimozione di rete fantasma dai fondali marittimi.
Un importante contributo, per quanto riguarda la diminuzione di tali fonti inquinanti nei nostri mari, che avuto particolare riguardo al Mar Adriatico, è stato fornito da “Adrinet”.
Obbiettivo del progetto “Adrinet “, infatti,è di migliorare un Sistema di gestione costiera congiunta e di creare dei piani di governance al fine di preservare la biodiversità e gli ecosistemi costieri presenti nell’area ed all’interno del Programma; tali territori condividono gli stessi temi in termini di inquinamento, sovra-sfruttamento delle risorse ittiche, pesca illegale, sofisticazione del pesce e la pesca fantasma.
Il progetto ha raccolto dati scientifici, acquisendo elementi molto utili sugli ecosistemi marini e costieri.in Italia, Albania e Montenegro.
Grazie ad alcuni sommozzatori, si è riusciti, attraverso una mappatura precisa dei fondali marini, a rintracciare attrezzature da pesca abbandonate o smarrite in mare. Il recupero di tali attrezzature ha evidenziato come la distruzione dei fondali marini sia evidente.
L’ecosistema marino mostra, libero da attrezzature da pesca lasciate sui fondali, una capacità di ripresa della biodiversità anche nel breve termine, soprattutto per quelle specie che occupano le fessure e le fratture del fondale, prima ostruite principalmente dalle reti fantasma.
A livello globale ad esempio, vi è la Global Ghost Gear Initiative (GGGI), un’alleanza tra aziende del settore
della pesca, privati, governi e ONG, che si adoperano per la rimozione delle reti in mare, così come la Ghost Fishing, un’associazione creata da sub volontari del Mare del Nord, specializzati nella rimozione di attrezzi da pesca la cui azione è basata su progetti di conservazione, sensibilizzazione e divulgazione.
Questo è un elemento chiave, ed é estremamente importante informarsi al fine di una maggiore consapevo lezza sulle reali conseguenze delle nostre azioni con pesanti ricadute e sul mare che ci circonda e di conseguenza sul nostro pianeta .

Pin It on Pinterest