Prima edizione in albanese de “I sommersi e i salvati” di Primo Levi

L’edizione albanese de “I sommersi e i salvati” di Primo Levi arriva per la prima volta nelle librerie del Kosovo e dell’Albania, grazie alla traduzione curata dalla studiosa Aida Baro ed edita da Dukagjini, con il contributo del Ministero italiano degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e del Ministero kosovaro della Cultura, Gioventù e Sport.
La presentazione del volume, a pochi giorni dalla Giornata della Memoria, è in programma domani 7 febbraio a Pristina (Libreria Dukagjini, ore 18) e giovedì 8 febbraio a Tirana (Centro “Sotir Kolea” – Biblioteca Nazionale, ore 19.30). Invitato per l’occasione dall’Italia, il Professor Fabio Levi, docente onorario di storia contemporanea presso l’Università di Torino e Presidente del “Centro Internazionale di Studi Primo Levi”, terrà una conferenza dedicata al testo dell’autore e dialogherà con la traduttrice e con il pubblico.
“Si tratta di un saggio imprescindibile per capire il Novecento e ricostruire un’antropologia dell’uomo contemporaneo. Per questo, siamo estremamente orgogliosi del fatto che sia la Farnesina che il Ministero kosovaro della Cultura abbiano deciso di sostenere questa prima edizione in lingua albanese, appoggiando gli sforzi dell’editore kosovaro Dukagjini”, dicono l’Ambasciatore italiano a Pristina Antonello De Riu e il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Tirana Alessandro Ruggera.
Con “I sommersi e i salvati”, Primo Levi (1919-1987) portò a compimento, quarant’anni dopo “Se questo è un uomo”, la testimonianza e le riflessioni che animarono quel suo primo libro, con al centro le memorie di Auschwitz e gli sforzi per comprendere la mente dei propri aguzzini. Il volume, la cui stesura richiese dieci anni, uscì da Einaudi nella primavera del 1986: tradotto rapidamente in tutto il mondo, è riconosciuto come un’altissima opera sulla natura del male e sulla natura dell’uomo.

Michelangelo Milazzo

Giornalista professionista

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