Costi d’imbarco in aumento, dal 2020 si viaggia solo via terra

In Sicilia si paventa la chiusura dei porti. La notizia è stata battuta dall’agenzia Ferpress. Un incremento dei costi, a partire dal prossimo mese di gennaio, che varia dal 20 al 30% a tratta, ha, infatti, indotto il sindacato Unidos, che nel 2013 aveva già bloccato i porti della Sardegna, a proclamare l’immediata mobilitazione del settore dell’autotrasporto.

«Nessuna obiezione al fatto che gli armatori italiani si adeguino alle normative internazionali sulla riduzione delle emissioni nocive nell’atmosfera, ma è intollerabile e insopportabile che pensino di ribaltare totalmente i costi dei loro obbligati investimenti direttamente sulla loro clientela e quindi sull’autotrasporto».

Qualora non vi fossero immediati interventi in grado di attenuare tali maggiori costi i mezzi dell’autotrasporto cesseranno di utilizzare le autostrade del mare e torneranno a risalire e ridiscendere la penisola via terra, con il contemporaneo blocco dei porti siciliani.

«Si ripete ancora una volta – ha affermato Maurizio Longo, segretario generale di Trasporto unito – l’ennesima incapacità politica e istituzionale di programmare, verificare, pianificare e sostenere le imprese che, a fronte di una regolamentazione comunitaria che impone la riduzione delle emissioni inquinanti nei trasporti marittimi, devono subire non solo un pesante esborso finanziario ma anche il fallimento delle politiche incentivanti (marebonus) sull’uso delle infrastrutture del mare».

«Tale inammissibile aumento, che scatterà dal prossimo mese di gennaio – ha proseguito Longo che ha comunicato di aver fatto richiesta di un immediato incontro con il Ministro De Micheli, il Presidente della Regione Sicilia, Musumeci e l’Assessore ai Trasporti, Falcone -, rappresenta un macigno finanziario che le imprese di autotrasporto non possono sopportare. In teoria queste dovrebbero ribaltare il maggior costo sui corrispettivi dei servizi alla merce ma, in pratica, tenendo conto dell’assenza di tutele, nell’ambito della libera contrattazione delle parti, e saranno costrette a farsi carico dei maggiori costi con ricadute finanziarie catastrofiche».

Michelangelo Milazzo

Giornalista professionista

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