Interporti, in arrivo 45 milioni di euro dal ministero dei Trasporti

Il ministero dei Trasporti rifinanzia gli interporti con 45 milioni, che saranno erogati tramite un bando di prossima pubblicazione. Queste risorse provengono dal Fondo per gli investimenti e sviluppo infrastrutturale del Paese (2018-2022) e sono destinate al completamento della rete nazionale degli interporti, con un’attenzione a Sud. Saranno erogati come cofinanziamento a fondo perduto oppure con finanza di progetto, con un contributo pubblico non superiore al 60%.

Secondo l’Unione Interporti Riuniti, il bando considererà sette elementi per assegnare le risorse: coerenza dell’intervento con gli strumenti di pianificazione (“Connettere l’Italia: fabbisogni e progetti di infrastrutture”); sostenibilità ambientale-energetica e intermodalità finalizzata all’eliminazione di colli di bottiglia e allo sviluppo della retroportualità; opere stradali e ferroviarie per connettere hub portuali e interporti; fattibilità tecnico economica dell’intervento; connessione alla rete Ten-t; attuabilità del progetto in tempi certi; adeguamento fasci di arrivo/partenza, presa/consegna e carico/scarico agli standard europei e conseguente ampliamento dei piazzali.

“L’annuncio del ministero dei Trasporti della prossima pubblicazione di un bando per il finanziamento di interventi di completamento della rete nazionale degli interporti, con particolare riferimento al Mezzogiorno, è certamente un fatto positivo”, commenta il presidente dell’Unione Interporti Riuniti, Matteo Gasparato (nella foto). “Rappresenta il segnale importante di una attenzione convinta del ministero guidato dall’onorevole De Micheli ed è un primo passo per una valorizzazione della rete interportuale italiana, quale asset fondamentale del Paese”.

Nei giorni scorsi il presidente degli interporti italiani, Matteo Gasparato, nonché presidente dell’Interporto di Verona, aveva inviato una lettera alla Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, On. Paola De Micheli, in cui aveva chiesto “di mettere mano presto alla legge di riordino degli interporti, la cui regolamentazione risale a oltre 30 anni fa, anche per non perdere il vantaggio competitivo rispetto agli altri Paesi europei”, ed evidenziato anche che “se in piena ‘pandemia’ il sistema della circolazione delle merci non ha collassato lo si deve anche perché è stato ‘puntellato’ dal network delle strutture intermodali e interportuali che hanno continuato a garantire l’operatività”.

Oggi, gli interporti italiani complessivamente dispongono di circa 32 milioni di metri quadrati di aree e magazzini al servizio della logistica. Circa 65 milioni sono le tonnellate movimentate, oltre 46.000 i treni partiti/arrivati all’anno. Pur potendo esprimere ancora notevoli potenzialità, la rete interportuale rappresenta oggi in Italia circa il 40 per cento del valore aggiunto rispetto a quello attivato da tutte reti nazionali d

Michelangelo Milazzo

Giornalista professionista

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