Alitalia, parte la nuova società. Caio e Lazzerini presidente e ad

La nuova società pubblica che gestirà la compagnia di bandiera avrà una dotazione di 3 miliardi, una flotta di oltre 100 aerei ed arriva dopo oltre 3 anni di amministrazione straordinaria. Il governo ha designato Francesco Caio e Fabio Lazzerini rispettivamente presidente e amministratore delegato della nuova Alitalia. Il primo è stato amministratore delegato di Poste italiane tra il 2014 e il 2017, ed attualmente è presidente del consiglio d’amministrazione di Saipem. Il secondo, invece, è già un dirigente della compagnia di bandiera, attualmente a capo del settore business. A confermare i rumors degli ultimi giorni è il presidente del consiglio, Giuseppe Conte. “In questi giorni – scrive il capo dell’esecutivo – abbiamo lavorato al dossier Alitalia in modo da procedere rapidamente alla sottoscrizione della nuova Società, tramite un decreto proposto dal ministro Gualtieri e cofirmato dai ministri De Micheli, Patuanelli e Catalfo. Abbiamo condiviso le linee guida che orienteranno il piano industriale, che dovrà consentire il perseguimento di strategie aziendali nel segno della economicità di gestione, in modo da affrontare, con piena capacità competitiva, le complesse sfide del mercato dei trasporti aerei post-Covid 19. Nell’ambito della condivisione di questa strategia complessiva, che prevede anche una riforma del trasporto aereo nazionale, abbiamo individuato Francesco Caio quale Presidente della nuova Società, e Fabio Lazzerini quale Amministratore delegato. Il vertice neo-designato potrà da subito lavorare, con gli advisor già individuati dal Ministero dell’Economia, al nuovo piano industriale, che sarà poi notificato alla Commissione Europea”.

Conte, dunque, confermando le nomine dei due vertici annuncia una riforma del settore per provare a rilanciare la compagnia di bandiera nell’epoca post coronavirus: un periodo in cui quello del trasporto aereo è tra i settori che dovrà cambiare maggiormente. “Questa decisione – continua il premier – consente una risolutiva accelerazione del progetto riguardante la nuova compagnia, come prefigurato nel decreto rilancio. Abbiamo fretta di procedere e di rilanciare un vettore nazionale che possa offrire le massime garanzie non solo di una gestione aziendale efficace ed efficiente, ma anche di valorizzazione dell’intero sistema dei trasporti nazionali, approfittando delle occasioni che l’intermodalità e la nuova fase mondiale possono offrire al nostro mercato dei trasporti aerei, che è il secondo in Europa”.

Un concetto rilanciato – sempre sui social – anche dal ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli e da quella ai Trasporti, Paola De Micheli. “Il Covid ha azzerato l’intero comparto aereo continentale. Questo dramma offre l’occasione concreta alla nostra compagnia di bandiera di rialzarsi e di affrontare le complessità di un mercato da riconquistare, partendo al pari di tutte le altre compagnie di bandiera europee. che potranno guardare al passato per verificare puntualmente tutti gli errori da non ripetere nella gestione di una compagnia aerea, dai capitani coraggiosi in poi”, scrive l’esponente dei 5 stelle. “Alitalia – riferisce l’esponente del Pd –può e deve essere rilanciata: questo il nostro obiettivo fin dall’insediamento del governo. In un quadro di mercato internazionale profondamente diverso dal passato, abbiamo voluto non solo approfondire tutte le opportunità che si possono aprire per il settore aereo del nostro paese ma realizzare anche un grande investimento industriale trasportistico e Turistico”.

La nuova società pubblica avrà una dotazione di 3 miliardi, una flotta di oltre 100 aerei ed arriva dopo oltre 3 anni di amministrazione straordinaria, riportando la compagnia nelle mani pubbliche, da cui si era sfilata nel 2009 con l’arrivo dei cosiddetti “Capitani coraggiosi”. Con questa ultima iniezione di liquidità, ammonta a oltre 12 miliardi di euro il fiume di denaro pubblico confluito nelle cassa di Alitalia dal 1974 ad oggi. Intanto però i sindacati sono scettici ed in agitazione per possibili tagli al personale della Newco. Nelle settimane scorse erano circolati numeri che indicavano una forza lavoro tagliata a 4-5 mila unità. In una lettera inviata oggi alla compagnia denunciano “forti criticità” sulla situazione nella quale versa il gruppo, con specifico riferimento alla “mancanza di condivisione della strategia messa in campo per la ripresa dell’attività post lockdown”, ritenendola “eccessivamente lenta, commercialmente fallace, dannosa per l’immagine della compagnia e con impatti gestionali, di turnazione, organizzazione del lavoro e retributivi su tutte le categorie, di terra e di volo, non più sostenibili”. Per cui Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo chiedendo “con estrema urgenza un tavolo di confronto” a cui far seguire “una cabina di regia permanente per l’attuazione e la verifica costante delle soluzioni congiuntamente individuate”.

Michelangelo Milazzo

Giornalista professionista

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