Prima giornata America’s Cup, parità tra Luna Rossa e New Zealand

Subito una sorpresa nella prima giornata della finale di America’s Cup: dopo la vittoria da parte di New Zealand per 31” nella regata inaugurale, Luna Rossa mostra i muscoli nella seconda e la vince con 7” di vantaggio. Dopo la prima la prima giornata è quindi 1-1: domani riposo, giovedì seconda giornata con altre due regate in programma. Vince chi per primo arriva a 7, per New Zealand non sarà una passeggiata: Luna Rossa c’è.

A ventun anni dalla prima e unica partecipazione alla finale di America’s Cup, in cui una Luna Rossa molto diversa nell’aspetto perse con un netto 5-0 proprio contro i neozelandesi che affronta quest’anno, il challenger italiano sa che per battere i ‘defender’ del trofeo deve impegnarsi il doppio rispetto alla già memorabile finale tra ‘challenger’, quella della Prada Cup, dominata contro Team Ineos Uk (7-1).

All’inizio della prima regata prova subito a forzare la partenza, sfruttando a suo favore le regole d’ingaggio per provare ad infliggere una penalità all’AC75 di casa: i padroni di casa però non fanno una piega e partono nei limiti delle regole, acquisendo immediatamente un più che discreto vantaggio. In realtà, tanto nei tre lati di bolina quanto in quelli di poppa, Te Rehutai (la barca di Team New Zealand, il cui nome dal maori si può tradurre con “spuma del mare”) non va troppo più veloce rispetto a Luna Rossa, ma non perde mai significativamente l’importante vantaggio iniziale e tanto basta per completare il percorso con 31” di vantaggio sugli italiani di Prada Pirelli Team.

Nella regata successiva cambia tutto, ed è qui che il team guidato da James Spithill e il palermitano Francesco Bruni compie una vera e propria impresa, mostrando a tutto il mondo che Luna Rossa ha tutta l’intenzione di giocarsi le sue possibilità di vittoria fino alla fine.
Già alla partenza Luna Rossa decide di adottare una strategia differente rispetto alla prima regata, si distacca subito dalla barca neozelandese e passa la linea di partenza con una precisione incredibile, sorprendendo gli avversari e portandosi subito in vantaggio di circa 80 metri. Si capisce che la regata è quella buona anche perché nel tratto di poppa, quello con le condizioni di vento teoricamente a sfavore della barca italiana, Luna Rossa vola a quasi 300 metri di distacco, volando poi alla seconda di poppa fino a 24” di vantaggio.

Sembra profilarsi una vittoria facile, ma all’ultimo lato di bolina Luna Rossa commette un errore e New Zealand prova a rientrare: il vantaggio scende nella fase finale ma l’AC75 del ‘challenger’ italiano conserva con grande attenzione il vantaggio fino alla fine, arrivando 7” prima dei propri avversari. Per il sodalizio italiano è la prima regata vinta in una finale di America’s Cup (l’unica altra vittoria del Bel Paese in questo contesto fu quella del Moro di Venezia nell’1-4 contro America3 nel 1992): in questa 36a edizione del trofeo più antico al mondo si corre al meglio delle tredici, l’impressione è che possa davvero succedere di tutto.

Michelangelo Milazzo

Giornalista professionista

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