Dopo un anno con risultati negativi, la d’Amico International Shipping vede la ripresa

Prospettive di ripresa del mercato dopo un periodo negativo. La d’Amico International Shipping ha reso noto di aver chiuso il 2021 con una perdita netta di 37,3 milioni di dollari rispetto a un utile netto di 16,6 milioni nel 2020. Questa variazione negativa, spiega la società in una nota, “è attribuibile al netto indebolimento del mercato delle cisterne rispetto all’esercizio precedente”. Escludendo i risultati da vendita navi e le voci finanziarie non ricorrenti dal 2021 e dal 2020, nonché le svalutazioni delle attività e gli effetti dell’IFRS 16, il risultato netto di DIS si sarebbe attestato a -29,1 milioni rispetto ai 22,5 milioni nell’esercizio precedente.
Il risultato operativo lordo (Ebitda) è stato positivo per 64,3 milioni nel 2021 rispetto ai 127,3 milioni nel 2020 mentre i ricavi base time charter nel 2021 sono stati di 174,1 milioni (257,8 milioni nel 2020). L’indebitamento netto della soietà al 31 dicembre 2021 ammontava a 520,3 milioni di dollari rispetto ai 561,5 milioni del 2020.
Nel medio e lungo termine le aspettative di una ripresa del mercato dei noli per le navi cisterna sono elevate secondo Paolo d’Amico, amministratore delegato della società, che ha detto: “Verso la fine del 2021, dopo alcuni trimestri deboli, abbiamo finalmente notato alcuni segnali di miglioramento nel mercato”.
Più nel lungo termine il numero uno della d’Amico I.S. ritiene che questa industry “potrà beneficiare di fondamentali molto forti sia dal lato della domanda che dell’offerta. Il processo di dislocazione, che sta gradualmente spostando le raffinerie lontano da alcuni dei centri chiave di consumo di prodotti raffinati (Europa, USA, Australia), ha subito un’accelerazione durante la pandemia, dal momento che la contrazione dei margini di raffinazione ha spinto le raffinerie più vecchie e meno competitive fuori dal mercato, favorendo le strutture più moderne localizzate prevalentemente in Asia ed in Medio Oriente”.

Questo fenomeno sulla carta è estremamente favorevole dal momento che dovrebbe contribuire a una forte crescita della domanda, misurata in tonnellatemiglia, per le product tanker.
Almeno altri due sono i fattori che lasciano ben sperare d’Amico su un futuro remunerativo per le sue navi: “Ci aspettiamo inoltre una crescita dell’offerta di tonnellaggio molto contenuta nei prossimi anni” ha dichiarato l’armatore. “Le regolamentazioni richieste dall’Imo (Energy Efficiency Existing Ship Index-EEXI and Annual operational carbon intensity indicator-CII) e dall’Unione Europea (Emissions Trading Scheme-ETS and Fuel EU Maritime) porteranno a un’ulteriore accelerazione dell’attività di demolizione delle petroliere più vecchie e meno efficienti e costringeranno parte della flotta mondiale a rallentare la velocità di navigazione (slowsteam) al fine di ridurre le proprie emissioni”.

Michelangelo Milazzo

Giornalista professionista

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