La Amerigo Vespucci dopo 70 anni fa scalo al porto di Buenos Aires

“Non chi comincia ma quel che persevera” è il motto della Nave Scuola Amerigo Vespucci, l’unità più anziana in servizio nella Marina Militare Italiana, che ha compiuto 93 anni lo scorso 22 febbraio e che dal 17 al 21 marzo scorsi ha fatto tappa al porto di Buenos Aires. Ed è stata la seconda volta nella storia, dopo oltre 70 anni dal suo primo approdo, nell’ambito della campagna addestrativa del 1952.

Per l’occasione, personalità istituzionali provenienti dall’Italia hanno partecipato alla cerimonia dell’arrivo della Nave Scuola insieme all’Ambasciatore Fabrizio Lucentini e alle più importanti autorità argentine.

L’Ambasciata d’Italia, insieme all’Ufficio dell’Addetto per la Difesa, al Consolato Generale d’Italia a Buenos Aires, all’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires e all’Agenzia ICE, ha organizzato diverse attività per permettere al pubblico non soltanto di visitare l’Amerigo Vespucci, ma anche di conoscere meglio questa meravigliosa nave con quasi 100 anni di storia.

Per l’occasione, il 2 marzo è stata allestita una mostra fotografica con immagini ufficiali della Nave Scuola lungo il perimetro esterno dell’Ambasciata d’Italia, tra le vie Billinghurst e Av. del Libertador, C.A.B.A.

Costruita presso il Regio Cantiere Navale di Castellammare di Stabia (Napoli) e varato il 22 febbraio 1931, la Nave Amerigo Vespucci porta il nome del celebre navigatore, in onore del quale il “Nuovo Mondo” fu chiamato America.

Negli anni Venti, lo Stato Maggiore della Difesa ritenne che fosse necessario rinnovare le unità destinate all’addestramento degli Allievi dell’Accademia Navale. Nonostante lo sviluppo della nuova flotta fosse orientato verso una tecnologia sempre più avanzata, si optò per offrire una formazione a bordo di una nave a vela: impegnativa, ma al contempo fortificante in quanto maggiormente esposta ai condizionamenti del mare e del vento.

Fu così che nel 1929, su iniziativa dell’Ammiraglio Giuseppe Sirianni, allora Ministro della Marina, fu decisa la costruzione di due nuove Navi Scuola. La progettazione di queste ultime venne affidata al Tenente Colonnello del Genio Navale Francesco Rotundi, il quale si ispirò ai vascelli di fine XVIII e inizio XIX secolo della Real Marina del Regno delle Due Sicilie. Da questo progetto videro la luce l’Amerigo Vespucci e la sua Nave gemella, la Cristoforo Colombo (in realtà più piccola e tre anni più vecchia).

Dal punto di vista tecnico-costruttivo, l’Amerigo Vespucci è una nave a vela con motore, con tre alberi verticali – trinchetto (52 metri), maestra (56 metri) e mezzana (45 metri) – dotati di pennoni e 24 vele, con una superficie totale di 2.635 metri quadri. La lunghezza dello scafo della nave al galleggiamento è di 82 metri, mentre la lunghezza massima fuori tutto è di 101 metri; la sua larghezza è di 15,6 metri e il suo dislocamento a pieno carico è pari a 4.300 tonnellate. L’Unità può raggiungere velocità ragguardevoli, almeno in relazione al suo peso: il record è di 14,6 nodi (27 Km/h). Il vero motore dell’Amerigo Vespucci è, però, il suo equipaggio, composto da 264 militari, integrato dagli Allievi (circa 100 l’anno) e dal personale di supporto dell’Accademia Navale, per un totale di circa 400 marinai imbarcati in campagne di formazione.

Tra il 1931 e il 2023, l’Amerigo Vespucci ha svolto 87 Campagne di Istruzione a favore degli Allievi della 1ª Classe dell’Accademia Navale, di cui 44 in Nord Europa, 20 nel Mediterraneo, 7 nel Mar Nero, 4 nell’Atlantico Orientale, 8 in Nord America, 2 in Sud America e 2 circumnavigazioni del globo, la prima delle quali completata tra il maggio 2002 ed il settembre 2003. Il 1° luglio dello scorso anno, dopo quasi venti anni, l’Amerigo Vespucci ha intrapreso un secondo Giro del Mondo, che, entro febbraio 2025, la vedrà approdare in oltre 30 porti in 28 Paesi e toccare 5 Continenti del globo.

Michelangelo Milazzo

Giornalista professionista

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