Claudio Cisilino: «Fincantieri sarà leader nell’industria subacquea»
Il direttore operations del gruppo, Claudio Cisilino:: «La Regione Friuli Venezia Giulia prima in Italia a partecipare al progetto. Con Cdp lanciamo una decina di startup tecnologiche
Il modello di globalizzazione basato sulle delocalizzazioni estreme è entrato in crisi. Riportare parte della produzione industriale nei Paesi d’origine viene ora visto come una strategia per ridurre la dipendenza da filiere estere ed evitare i blocchi nelle catene della logistica.
Ne è convinto Claudio Cisilino (nella foto con Elisa Zamò sul palco della Sala Luttazzi), direttore Operations del gruppo Fincantieri: «Questa inversione di tendenza verso la “regionalizzazione” può anche essere un’opportunità ma solo a patto di valorizzare la catena produttiva. L’obiettivo è creare un tessuto industriale più resiliente, che possa competere non solo sul costo del lavoro, ma su un approccio avanzato e tecnologico». Cisilino ha spiegato all’evento Top 500 le strategie a tutto campo del gruppo dialogando con Fabrizio Brancoli, vicedirettore dei quotidiani Nord Est Multimedia con delega al Piccolo.
Nel contesto dell’innovazione tecnologica di Fincantieri si colloca il Polo Nazionale Subacqueo di La Spezia, promosso in collaborazione tra Marina Militare, industria e università di Genova e Trieste, nel quale è entrata qualche giorno fa, prima in Italia, la Regione Friuli Venezia Giulia.
L’iniziativa punta a sfruttare le innovazioni nell’ambito dell’intelligenza artificiale e della robotica: «L’industria della subacquea vale a livello globale 400 miliardi di euro, di cui 100 solo di difesa. Fincantieri vuole diventarne un leader globale. Il nostro gruppo dalla fine dell’Ottocento ha costruito più di 180 sommergibili. Il settore underwater – ha spiegato ancora Cisilino – è in rapida crescita: sott’acqua si trova infatti una vasta infrastruttura per oltre un milione e 400 mila chilometri di cavi che trasportano energia e sono essenziali per il funzionamento della rete energetica e di comunicazione del Paese. Questo progetto è rilevante se pensiamo alla crescente diffusione di energie rinnovabili come l’eolico offshore».
L’industria subacquea italiana ha una tradizione che risale a più di un secolo fa, ma le tecnologie moderne aprono nuove possibilità: veicoli sottomarini autonomi e intelligenza artificiale stanno trasformando un settore una volta altamente manuale e rischioso, permettendo operazioni più sicure ed efficienti. L’obiettivo è creare un tessuto industriale più resiliente, che possa competere non solo sul costo del lavoro, ma su un approccio avanzato e tecnologico.
Cisilino ha poi ricordato l’accordo recente con Cdp Venture Capital capofila del progetto Maritime Ventures, interamente dedicato alla transizione digitale delle Pmi italiane. Il progetto vede Cdp Venture Capital capofila dell’iniziativa che aggrega investitori, aziende e la Regione Friuli-Venezia Giulia. E infine le più recenti novità sul fronte della trasformazione tecnologica del gruppo: dai gemelli digitali (una mappa virtuale attraverso la quale migliorare e monitorare la produttività nei cantieri del gruppo) alla ricerca di startup digitali durante una recente missione nella Silicon Valley.