Emergenza Covid e aiuti alla pesca, via libera alle modifiche del PO Feamp

La Commissione Europea ha dato ufficialmente il via libera alle modifiche introdotte nel PO Feamp 2014- 2020 in tema Covid-19. I recenti Regolamenti UE, infatti, hanno ampliato i possibili utilizzi del fondo, permettendo di contrastare gli effetti del Coronavirus tramite azioni mirate. In particolare, è stato esteso il sostegno finanziario in caso di arresto temporaneo delle attività di pesca causato dal Covid, a condizione che la sospensione ricada nel periodo compreso tra il 1° febbraio e il 31 dicembre 2020.

Via libera anche alla concessione di capitale circolante e alle compensazioni destinate agli acquacoltori per sospensione temporanea o riduzione di produzione e vendite, ovvero per i costi supplementari di magazzinaggio sopraggiunti tra il 1° febbraio ed il 31 dicembre 2020. Le modifiche introdotte prevedono, inoltre, l’estensione delle assicurazioni degli stock acquicoli, anche nell’ipotesi di crisi sanitaria pubblica (COVID-19). Viene innalzata la quota d’intervento del FEAMP per l’attuazione dei piani di produzione e di commercializzazione delle Organizzazioni di Produttori, passando dal 3% al 12% del valore medio annuo della produzione commercializzata dalla singola Organizzazione nel corso dei tre anni civili precedenti.

Il sostegno finanziario del FEAMP è stato esteso anche al settore della trasformazione di prodotti acquicoli, per la concessione di capitale circolante o per compensazioni a seguito degli effetti dell’emergenza sanitaria nel periodo compreso tra il 1° febbraio ed il 31 dicembre 2020. Infine, sono state introdotte modifiche per supportare i territori in modo più capillare: i piani finanziari delle regioni sono stati rivisti, per meglio adattarli alle specifiche esigenze territoriali.

E sempre in tema di pesca, i ministri degli Stati membri hanno raggiunto un accordo sui limiti di cattura per oltre 200 stock ittici commerciali nell’Atlantico, Mare del Nord, Mediterraneo e Mar Nero per il 2021 e, nel caso delle specie di acque profonde, per 2021 e 2022. I contingenti provvisori includono un rinnovo proporzionale delle possibilità di pesca 2020 esistenti per i primi tre mesi del 2021 (applicando una percentuale del 25% del contingente totale dell’Unione esistente). I ministri hanno concordato alcune eccezioni a questo approccio basate sulla stagionalità (alcuni stock sono principalmente pescati all’inizio dell’anno, ad esempio sgombro e melù) e sui pareri scientifici (tagli drastici per alcuni stock, ad esempio il gambero boreale).

Per quanto riguarda le possibilità di pesca nel Mediterraneo e nel Mar Nero, i ministri hanno convenuto di ridurre ulteriormente gli sforzi di pesca demersale nel Mediterraneo occidentale del 7,5% per sostenere gli stock ittici della zona. Questa riduzione fa parte dell’impegno per una riduzione complessiva e graduale fino al 40% fino all’inizio del 2025.

Michelangelo Milazzo

Giornalista professionista

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