Fermento al cantiere navale di Palermo, lavoro sicuro fino al 2022

Lo stabilimento palermitano di Fincantieri naviga con il vento in poppa: carichi di lavoro garantiti almeno fino al 2022. Una buona notizia che arriva dal tavolo di confronto tra sindacati e azienda sui carichi di lavoro. “Le commesse attive riusciranno a mantenere impegnato l’intero organico dei lavoratori e l’indotto, almeno fino a una grossa parte del 2022”, fanno sapere dalla Fiom. Al cantiere c’è fermento. Manca poco all’uscita dal bacino di 400 mila tonnellate della Star Breeze di Windstar. Definiti i lavori di allungamento di 26 metri e della sostituzione dell’apparato motore con uno a basso impatto ambientale, la nave da crociera, in ritardo nel ruolino di marcia dei lavori per la bonifica a causa del ritrovamento di amianto a bordo e della successiva emergenza sanitaria da Covid-19, prenderà il largo e farà posto alla Star Legend.

La seconda delle tre navi della commessa Windstar (l’ultima che entrerà al Cantiere è la Star Pride), non appena arriverà nel porto di Palermo verrà fatta ormeggiare in un’area distante dal Cantiere, nel molo Martello, dove una ditta specializzata effettuerà lavori di bonifica prima dell’ingresso in bacino. Nel frattempo, le tute blu del Cantiere navale si apprestano a varare, entro fine mese, un troncone di nave da crociera che sarà inviato a Monfalcone. A seguire comincerà la lavorazione di un altro troncone per una nave da crociera in costruzione a Marghera.

Intanto è tornata l’acqua nel bacino di carenaggio di 150 mila tonnellate nello stabilimento Fincantieri di Palermo. Il primo step di lavori che riguardava la bonifica, la messa in sicurezza e il consolidamento delle paratoie in cemento armato e del fondale, è stato completato dalla ditta Trevi. L’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale ha dato l’ordine di allagare l’infrastruttura per proteggerla dalle intemperie, in attesa della gara di circa 80 milioni, si pensa che sarà pubblicata già a settembre, per i lavori conclusivi. Ne danno notizia i sindacati dei metalmeccanici, che hanno partecipato alla conference call con il presidente dell’Autorità Portuale, Pasqualino Monti. Procedono intanto i lavori, per la costruzione della banchina di trecento metri accanto il bacino di 400mila tonnellate. Ad ottobre è previsto il ritorno crociere a Palermo. Spazio anche a Termini Imerese, dove i lavori del nuovo porto stanno rispettando la tempistica e dovrebbero concludersi entro il prossimo anno. “Una volta completato il bacino da 150mila tonnellate – dicono Angela Biondi e Francesco Foti, della segreteria Fiom Cgil di Palermo – nello stabilimento torneranno le costruzioni di navi, come la stessa Fincantieri ha detto in occasioni di incontri pubblici. Il Cantiere navale avrà a disposizione le infrastrutture adatte per portare avanti le tre missioni produttive per ogni tipo di nave: costruzioni, manutenzione e trasformazione. Apprezziamo il dialogo e il lavoro del presidente Monti e chiediamo alle istituzioni un maggiore supporto per dare forza all’unico agglomerato industriale rimasto a Palermo”.

Non si scioglie ancora il nodo che riguarda i vecchi bacini galleggianti di carenaggio, di 52 e 19 tonnellate, ormai considerati relitti, che ancora rimangono nello specchio d’acqua del porto di Palermo e, come ha più volte rilevato l’Autorità portuale, sono di intralcio alla navigazione delle grandi navi da crociera e rappresentano anche un ostacolo per alcune aree produttive del Cantiere, e vanno rimossi. Ma non è ancora chiaro cosa voglia fare la Regione, proprietaria di bacini, delle due infrastrutture: fare un mega bacino (progetto ormai datato che non si che fine ha fatto) o alienarli. “Purtroppo, la Regione non sta mantenendo gli impegni sulla costruzione di un nuovo bacino di carenaggio – concludono i due sindacalisti della Fiom – una struttura fondamentale per il rilancio dello stabilimento. Nei prossimi giorni riscriveremo al presidente Musumeci per avere fatta chiarezza su cosa la Regione intenda fare”.

Michelangelo Milazzo

Giornalista professionista

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