Confetra e Assiterminal: “I terminal passeggeri sono al collasso”

“Istituzione di due fondi con una dotazione iniziale di 40 milioni di euro ciascuno a favore dei soggetti concessionari portuali di stazioni marittime e di quelli che svolgono servizio di supporto ai passeggeri ed a favore dei soggetti concessionari gestori di stazioni marittime che abbiano subito una riduzione dei ricavi superiore al 60% nel periodo compreso tra l’1 marzo 2020 e il 31 dicembre 2020 rispetto allo stesso periodo 2019”.

E’ la proposta avanzata congiuntamente da Confetra e Assiterminal che hanno inviato al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e ai componenti delle commissioni Trasporti e Bilancio di Camera e Senato una lettera per evidenziare come la crisi sanitaria del Covid-19 abbia avuto un drammatico impatto sull’attività dei terminal portuali che operano nel settore dei passeggeri, e in particolare in quello delle crociere.

Nella lettera, rifacendosi alla recente emanazione del decreto del presidente
del Consiglio dei ministri in cui – hanno ricordato – all’art. 8 sono emanate disposizioni in materia di navi da crociera, la Confederazione Generale
Italiana dei Trasporti e della Logistica e l’Associazione Italiana Port & Terminal Operators hanno spiegato che «mentre il mercato del cabotaggio
(traghetti impiegati in traffici di linea nazionali e/o internazionali) ha visto
con la stagione estiva una ripresa che ha comunque generato un calo vs il
2019 inferiore al 30%, il settore crocieristico non sta di fatto ripartendo e
la recrudescenza della pandemia sta ulteriormente diminuendo le già poche prenotazioni: mentre il settore dei traghetti
– hanno rilevato Confetra
e Assiterminal – nel cosiddetto “decreto agosto” ha trovato una misura di
compensazione vs il calo dei ricavi, il settore dei terminal passeggeri o stazioni marittime (presso i quali transitano i passeggeri) non è stato preso in considerazione alcuna. Dalle nostre rilevazioni –
hanno puntualizzato – risulta che la contrazione dei traffici crociere 2020 vs il 2019 sarà superiore al 90% con aumento di costi (per le poche aziende operative) dovuti alle misure di sicurezza intraprese».

Alla lettera a firma del presidente di Confetra, Guido Nicolini, e del presidente di Assiterminal, Luca Becce, infatti, le due organizzazioni, in vista del “decreto novembre”, hanno allegato una proposta di provvedimenti normativi a favore dei terminal portuali passeggeri funzionali al mercato crocieristico. Nella proposta Confetra e Assiterminal hanno ricordato che nel 2019 il traffico crocieristico nei porti italiani è stato di circa 12 milioni di passeggeri, mentre per il 2020 è previsto un traffico di soli 850mila crocieristi e, inoltre, che se lo scorso anno i ricavi dei terminal passeggeri che operano nel segmento crociere erano stati pari a 90 milioni di euro, nel 2020 sono attesi ricavi inferiori a cinque milioni di euro.

A fronte di tale drammatico scenario Confetra e Assiterminal hanno avanzato una prima proposta. «In considerazione del calo dei traffici passeggeri nei porti italiani derivanti dal protrarsi dell’emergenza Covid-19 – hanno suggerito le due organizzazioni – è istituito un fondo con una dotazione iniziale pari a 40 milioni di euro, a favore dei soggetti concessionari portuali di Stazioni Marittime e di quelli svolgenti servizio di supporto ai passeggeri che abbiano subito una riduzione dei ricavi superiore al 60% nel periodo compreso tra l’1 marzo 2020 e il 31 dicembre 2020 rispetto a quanto registrato nei medesimi periodi dell’anno 2019».

Una seconda proposta di Confetra e Assiterminal prevede che, «in considerazione del calo dei traffici passeggeri nei porti italiani derivanti dal
protrarsi dell’emergenza Covid-19 venga istituito un fondo con una dotazione iniziale pari a 40 milioni di euro, a favore dei soggetti concessionari gestori di Stazioni Marittime che abbiano subito una riduzione dei ricavi superiore al 60% nello stesso periodo.
Tenuto conto che l’impatto della pandemia sui traffici passeggeri nei porti ha comportato un decremento di ricavi complessivo superiore al 95% per il 2020 vs il 2019 e che, allo stato le previsioni per il 2021 non fanno intravvedere una ripresa adeguata» – hanno spiegato le due organizzazioni – il fondo avrebbe “effetti meramente compensativi” e la finalità di riequilibrare il piano economico finanziario dei concessionari in modo da poter riprendere le relative attività in completa sicurezza anche favorendo gli investimenti di carattere sanitario all’interno dei terminali».

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