Filt Cgil: «Respingere proposta modifica normativa autoproduzione»
«L’ Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato tenta nuovamente di intervenire nel settore della portualità, cercando di modificare la normativa sull’autoproduzione delle operazioni portuali».
Lo ha dichiarato Amedeo D’Alessio, segretario nazionale della Filt Cgil, in riferimento alla proposta di riforma concorrenziale dell’Antitrust presentata al Parlamento alla fine dello scorso anno, in vista della legge annuale sulla concorrenza, che include una parte significativa sul lavoro portuale.
Nelle sue proposte, l’AGCM ha evidenziato che uno dei fattori che limitano la competitività dei porti italiani è il maggior tempo richiesto per le operazioni portuali, che si traduce in maggiori costi per le compagnie di navigazione. Secondo l’Antitrust, una maggiore flessibilità nell’uso della manodopera potrebbe rendere più efficienti le operazioni portuali e ridurre il tempo di permanenza delle navi in porto.
Tuttavia, l’AGCM ritiene che questa flessibilità sia limitata da normative come il divieto di scambio di manodopera tra diverse aree demaniali e le restrizioni sull’autoproduzione imposte dall’articolo 199-bis del decreto-legge 34/2020. L’AGCM sostiene che tali vincoli creano un’esclusiva di fatto a favore delle compagnie dei lavoratori portuali, contraria alla normativa sulla concorrenza. Questo è stato confermato dalla sentenza 6523/2024 del Consiglio di Stato, che ha sottolineato la necessità di conformità con il quadro normativo europeo, che non tollera posizioni dominanti o diritti esclusivi per le operazioni portuali, a meno che non si tratti di servizi di interesse economico generale.
L’Antitrust ha suggerito di modificare la normativa per sostenere la competitività dei porti italiani rispetto a quelli di altri Stati membri, garantendo comunque la tutela delle condizioni di lavoro attraverso il rispetto del contratto collettivo nazionale e delle norme di sicurezza. D’Alessio ha criticato l’AGCM per non aver analizzato i pericoli reali per la concorrenza e le distorsioni che potrebbero mettere in pericolo l’interesse pubblico del sistema portuale. Ha sottolineato che la normativa attuale tutela la sicurezza dei lavoratori e previene pratiche di concorrenza sleale e dumping sociale. Ha inoltre evidenziato l’importanza di un mercato regolato per il corretto funzionamento del sistema logistico portuale, evitando che singole società possano influenzare tariffe e prezzi a discapito dei lavoratori. Il segretario nazionale della Filt Cgil ha quindi sollecitato a respingere la proposta dell’Antitrust e ad avviare una discussione approfondita sulla riforma della portualità, altrimenti la Filt Cgil sarà pronta ad agire in tutte le sedi per tutelare il lavoro regolato nei porti.