Consorzio Autostrade Siciliane, l’opinione di Falanga (Uiltrasporti)

Ente pubblico non economico oppure ente pubblico economico?
Questo, direbbe Shakespeare, è il dilemma!
La bocciatura in quinta Commissione dell’Assemblea Regionale Siciliana dell’emendamento che prevedeva la trasformazione del CAS da Ente Pubblico non Economico a Ente Pubblico Economico, costituisce un altro grave pregiudizio all’ammodernamento della rete viaria siciliana ed ha aperto l’ennesima vertenza in Sicilia per la tutela dei lavoratori addetti al settore autostradale siciliano.
Il nocciolo del problema, come al solito, sta in una questione economica che si concretizza in almeno 15 milioni di euro di IVA, una somma che se non dovesse più essere versata dall’Ente, potrebbe essere ben utilizzata per coprire le carenze di Personale, stabilizzare i precari ed eseguire gli interventi strutturali di cui la rete autostradale ha estremo bisogno per la
sicurezza degli utenti.
In parole povere niente di nuovo sotto il sole: sono sempre e soltanto i
Lavoratori a pagare il prezzo delle beghe politiche delle nostre Amministrazioni.

Peraltro, questo è ciò che chiedono Lavoratori e Sindacati, la trasformazione giuridica dell’Ente consentirebbe direttamente l’applicazione del Contratto dei Lavoratori dipendenti delle autostrade, eliminando un’anomalia nel panorama nazionale dei concessionari autostradali in essere solo in Sicilia per vicende bizantine di interpretazioni giuridiche che mortificano i Lavoratori siciliani interessati da ben oltre dieci anni, con le connesse conseguenze di dover assistere a regimi salariali diversi e trattamenti veramente insopportabili.

Infatti oggi a questi Lavoratori viene applicato, per delibera di legge, il contratto del pubblico impiego dei lavoratori regionali che per il settore presenta gravissime carenze come, ad esempio, la mancanza di alcune figure tipo l’esattore. A tutto questo si aggiunge il paradosso che il rinnovo contrattuale applicato ai lavoratori della funzione pubblica in Sicilia, avvenuto nel 2018, ha previsto aumenti salariali in media di circa 125 euro/mese che però non sono stati applicati ai lavoratori del CAS. Perche?

E’ di questi giorni la dichiarazione dell’Assessore Regionale Siciliana delle Infrastrutture e dei Trasporti Marco Falcone, che punta ad un impegno affinché il Consorzio sia reso un Ente Pubblico Economico, ossia rivedere quanto è stato bocciato dalla quinta Commissione dell’ARS.


Sostiene l’Assessore che così potranno, finalmente, essere rispettate le legittime aspettative dei Lavoratori del Consorzio ma la risoluzione del problema appare ancora da venire perché la vertenza va ricondotta agli obblighi che il quadro normativo impone alla Regione ed alla Governance dell’ente, quindi non a volontà politica.
Intanto il personale sostenuto dalla Uiltrasporti entrerà in sciopero il prossimo 29 gennaio per sensibilizzare la Giunta Regionale affinché, come ne conviene l’Assessore Falcone, sia preso l’impegno da parte del Governo Musumeci, di inserire nella prossima legge di stabilità regionale (DEF) la norma che trasformerà lo stato giuridico del CAS.

Ciò ritenuto Lavoratori e Sindacati dovranno confidare che la norma sia approvata nei prossimi mesi dall’Assemblea Regionale anziché ricevere una nuova bocciatura che avrebbe l’effetto solo di inasprimento della vertenza.
Nel merito del trattamento contrattuale spettante alla categoria
nel mese di dicembre scorso è stato rinnovato il CCNL ,
Autostrade e Trafori, che porterà ai lavoratori un aumento medio di circa 135 euro mese (l’accordo dovrà essere approvato dalle assemblee dei Lavoratori il prossimo 31 gennaio).
Se passerà all’ARS la norma che consentirà la trasformazione del
Consorzio in Ente economico, anche i Lavoratori del CAS potranno beneficiare del CCNL di categoria, altrimenti in loro danno continueranno ad essere perpetrate le discriminazioni che da dieci anni questi Lavoratori sono costretti a subire per colpa dell’insipienza della classe politica nostrana.
Non sembra, a noi della Uiltrasporti, che i rischi di una vertenza
che avrebbe riflessi estremamente dannosi per tutta l’economia
della Regione a cominciare dal Turismo, siano stati sinora valutati
da chi siede sugli scranni dell’Assemblea Regionale Siciliana.

L’unica voce politica favorevole ai Lavoratori è quella dell’Assessore Falcone; per questo vogliamo confidare che le dichiarazioni dell’Assessore possano servire a far capire che ogni forma di bizantinismo politico non può prevalere sui principi di ragionevolezza che devono ispirare il potere legislativo di ogni Organo amministrativo.

A proposito di Turismo i problemi delle autostrade siciliane costituiscono un vero ostacolo per chi viene in Sicilia e vuole muoversi per raggiungere i tanti siti storici che sono il vanto della nostra regione in tutto il mondo. Una vergogna che non conosce confini, che si aggiunge alle altre criticità vissute dai cittadini siciliani. Ci uniamo alla voce del Presidente della Regione Nello
Musumeci che sottolinea la mancanza di manutenzione di chi ha il dovere ed il compito, di assicurare la piena efficienza delle nostre autostrade.

Non potremo sempre contare sulla nostra storia e l’interesse che essa suscita in chi vuole vedere la Sicilia se non saranno creati i presupposti che eliminino le criticità che frenano la nostra crescita. Rendere efficienti le nostre autostrade è quindi un obbligo della nostra classe politica, sia essa maggioranza che opposizione, ma per ottenere lo scopo bisogna passare e da subito, a risolvere i problemi di stabilizzazione e corretto trattamento contrattuale, dei lavoratori che di autostrade siciliane si occupano.

Come Uiltrasporti, da anni al fianco dei Lavoratori del CAS, siamo pronti a mobilitarci affinché questa anomalia tutta siciliana abbia fine e prevalga il buon senso e l’interesse politico per la tutela dei Lavoratori e dell’economia della Sicilia. Agostino Falanga

Michelangelo Milazzo

Giornalista professionista

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